Cosa sono gli Small Data?

Big Data li conosciamo un po’ tutti, almeno “per sentito dire”. Sono l’insieme delle tecnologie e dei metodi di analisi di enormi quantità di dati, raccolti con il fine ultimo di scoprire i legami tra fenomeni diversi e prevedere quelli futuri.

Ma forse non tutti sanno che esistono anche i fratellini minori dei Big Data. Sono gli Small Data, meno conosciuti dal grande pubblico ma di enorme importanza in campo marketing.

Martin Lindstrom, scrittore ed esperto di marketing, li distingue così:

Mentre i Big Data forniscono una quantità infinita di informazioni impersonali utilizzate per predire gli orientamenti futuri, soltanto i dati individuali possono rivelare la verità e portare ad una vera comprensione della realtà.

Gli Small data, infatti, si basano sull’analisi sul campo dei clienti, sull’osservazione dei loro comportamenti e delle loro abitudini. Questo, perché i Big Data, essendo medie di una quantità di dati inimmaginabile, spesso non rispecchiano il profilo del pubblico target.

Gli Small Data nel caso LEGO®

Un esempio di che cosa sono gli Small Data?

La famosa marca di giocattoli assemblabili per bambini LEGO® nel 2002 decise di aumentare le dimensioni dei mattoncini perché secondo i Big Data, i “millennials” non erano attirati dai giochi complessi. Troppo distratti dai nuovi devices elettronici.

L’anno successivo, LEGO® mise sul mercato i mattoncini più grandi e le vendite calarono del 35% negli Stati Uniti.

Per arginare l’enorme perdita, la società decise di ricorrere a interviste dirette ai consumatori per raccogliere i già citati Small Data. Da questi dati, LEGO® scoprì che ai “millennials” piacciono le sfide sempre più difficili e il poter esibire i propri risultati. Ed ecco che vennero messi in vendita scatole ancora più grandi con mattoncini ancora più piccoli. E LEGO® rinacque.

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La scatola LEGO® nata per omaggiare il mondo di Harry Potter contiene più di 6000 pezzi

I dati, piccoli o grandi che siano, sono un bacino preziosissimo per chi fa business e offre un prodotto o servizio, di qualunque tipo. È necessario, però, saper raccogliere, selezionare e interpretare correttamente queste informazioni.

La soluzione ideale è, quindi, analizzare attraverso i Big Data tutto il flusso degli utenti. Per poi passare a un livello più specifico, attraverso gli Small Data, per ottenere dei dati qualitativi molto forti che possano indirizzare e modificare l’intero impianto di analisi del proprio brand.

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